sabato 6 luglio 2013

Recensione di "Cime Tempestose"



Ho letto questo romanzo in due giorni, divorandone i personaggi come parti della mia stessa anima.
Conoscevo vagamente la trama di Wuthering Heights (Cime Tempestose) e non immaginavo mi avrebbe così profondamente legata a sè.
La mia edizione è del 2003, appartiene a mia madre e contiene la vita e il profilo storico-critico dell'autrice e dell'opera.

Autrice: Emily Brontë
Titolo: Cime Tempestose (Wuthering Heights)
Editore: La Stampa
Pagine: 343
Introduzione: Paolo Ruffilli
Traduzione: Rosina Binetti
Genere: Amore/Drammatico/Fantastico



La storia comincia quando gli eventi sono già accaduti da tempo e presenta una parte dei personaggi.
I fatti sono esposti e vanno solo riordinati. Ci troviamo all'inizio dell'Ottocento fra le brughiere oscure dello Yorkshire, a Wuthering Heights.
Tutto comincia con la visita del nuovo vicino Lockwood al padrone di casa Heathcliff, che dimostra modi lontani dallo status sociale in cui si trova. Uno spirito grezzo e oscuro si cela nel suo animo, eppure tale ritrosia suscita l'interesse di Lockwood e dunque del lettore.






La scrittura che scorre tra le pagine di questo romanzo denota subito una penna femminile, per le dissertazioni sugli struggenti stati di coscienza dei personaggi. I loro caratteri sono rinchiusi in definizioni nette e chiare.
L'autrice non manca di descrivere, oltre che mostrare, la sua morale, attraverso il personaggio guida della governante Nelly, che funge da presenza costante in tutte le fasi della trama.
Emily Brontë riesce ad aprire le porte di ogni singolo personaggio, permettendoci di entrare nelle scene del loro mondo.
Per quanto temi classici come la vendetta ancestrale e l'amore selvaggio siano toccati, c'è una base da cui essi vengono sostenuti:
 la dannazione.






Non manca mai di ricordarlo un personaggo molto simbolico (Joseph, un domestico puritano, sempre rappresentato con la Bibbia sottobraccio, che sembra tarre il senso della propria esistenza dalla presenza del male nel mondo). Funge da antitesi alla governante Nelly.
Tutti questi personaggi sono anime dannate, che non trovano fuga perchè non la cercano, neanche al termine della propria esistenza, restando intrappolate in un limbo maledetto.
Chi resta in vita è però il più dannato di tutti, perché perseguitato dalla sua stessa disperazione.
Un periodo che mi ha molto colpito, testimonia il paradosso di un'amore egoista che può però in parte appagare la sua mancanza, con la brama di un amore unico:

Rimani con me sempre, prendi qualsiasi forma, fammi diventare pazzo! soltanto non lasciarmi in questo abisso, dove non posso trovarti!
Oh, Dio; è indicibile! Non posso vivere senza la mia vita!
Non posso vivere senza l'anima mia! 

Heathcliff



Ma tra tutti i personaggi, il protagonista assoluto è il luogo: Wutering Heights.
Forse il più dannato di tutti, rifugio di amori mai realizzati, incompleti o inaspriti sino alla follia.
La follia di Wuthering Heights traveste le visioni che le appartengono con una realtà che solo i dannati possono cogliere.
Anche l'anima di Lockwood sembra esprimere la sua solitudine, seppure in poche righe iniziali e si presta ad essere parte di questa trama così estranea al mondo che si trova al di fuori di questo luogo stregato. 



La struttura cronotopica del romanzo si suddivide in due generazioni che però non spezzano la loro continuità. Difatti la trama si sviluppa secondo forti incastri paralleli. Anche lo stesso luogo convive col suo alter ego (Thrushcross Grange). Lutti, amori paterni e carnali, infatuazioni, seguono uno schema molto sistematico, in cui i personaggi trovano spesso la loro metà compatibile, eppure sembrano non riconoscerla, se non troppo tardi. Prospettive positive vengono distrutte e speranze nuove si formano, ma nessun personaggio sembra riuscire a completarsi.




L'atmosfera gotica dona un particolare respiro alla lettura di questo romanzo, che trova il suo sospiro più profondo verso la fine, con immagini angoscianti che appaiono vivide nel lettore, pur non mostrandosi e inquietanti sorrisi statici che suggellano il sollievo di una vita dannata.
Questa chiusura ad anello fa echeggiare la spettrale scena iniziale della finestra di Catherine.



Le immagini sono prese da Google immagini.

2 commenti:

  1. Cime Tempestose è in assoluto il MIO libro preferito, ho "dovuto" leggerlo all'università per l'esame di letteratura inglese e, come te, l'ho divorato! Mi ha risucchiata, mi sono strutta insieme al dolore di Heatcliff, ma al contrario di lui, Cathrine la odio!
    Lo consiglio sempre a tutti, dovrei rileggerlo anch'io però.... Sei stata bravissima nella tua recensione hai descritto molto bene personaggi e luogo, A + ;)

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    1. Grazie! :*
      Questa recensione è uno dei miei primi post, scritta un po' di getto, un po' per sbloccare la scrittura. Sono felice che qualcuno condivida la passione per questo meraviglioso libro <3

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